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Passeggiata di fine estate nei vigneti Bepin de Eto

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Passeggiata di fine estate nei vigneti Bepin de Eto in quel di San Pietro di Feletto. Sulle colline del Prosecco di Conegliano l’occhio spazia verso l’orizzonte ed è un susseguirsi di vegetazione lussureggiante e vigneti disegnati con geometrie rigorose.

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto

Per arrivare alla tenuta Bepin de Eto si deve passare per il centro di San Pietro (il nome di Feletto -dal latino filix –icis, felce- sta ad indicare l’aspetto boschivo che anticamente caratterizzava questa zona collinare, oggi per lo più coltivata a vigneto) ed è quindi impossibile non vedere la bellissima pieve di epoca longobarda posta strategicamente su un’altura che domina i dintorni. Centro religioso fin dal VII-VIII secolo fu edificata attorno all’anno mille. L’ampio porticato ed il campanile, che si alza isolato con cuspide del XVI° secolo è in stile romanico sul modello di quello di Aquileia, risalgono al periodo medievale. Le pareti sia interne che esterne sono state nei secoli ripetutamente affrescate. Da rimarcare tra gli affreschi esterni quello del Cristo della Domenica offeso dai lavori compiuti nel giorno di festa cristiana, di cui si ritrovano non più di una decina di altre opere simili in Europa. Ancora la  “Madonna con Bambino” (o “Madonna del Latte”) importante per un particolare iconografico molto raro: quello di Gesù Bambino che succhia il latte da una vescica, forse testimonianza di usanza della gente del tempo. All’interno della Pieve i più antichi affreschi, d’ispirazione bizantina, risalenti al XII secolo occupano la parete sinistra della navata centrale (nell’ordine troviamo il gigantesco S. Cristoforo, S. Elena, il Crocifisso con la Vergine e S. Giovanni, S. Pietro, l’Annunciazione e la Natività), altri coevi stanno sopra l’arco dell’abside principale (il Sacrificio di Caino e Abele e l’Annunciazione). Il catino absidale è dominato dalla figura del Cristo Pantocratore con la Vergine Maria e San Pietro e altri ancora decorano gli interni di cui è interessante anche l’architettura con particolare riferimento la cappella battesimale.

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto ©bellò
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto ©bellò

La tenuta Bepin de Eto è situata dirimpetto alla Pieve e comprende la casa padronale, cantina di produzione e stoccaggio dei vini e il vasto vigneto, solo un altro appezzamento  si trova a poca distanza da quello principale. La giornata di un fine estate che volge all’autunno, è una meraviglia per il cielo azzurro e la temperatura oltremodo gradevole; accolti con cordialità da Nicola Ragazzo decidiamo di visitare prima i vigneti per poi dedicarci alla cantina. Le colline di questa terra sono vocate alla coltivazione della vite, anche se la semplice vista dell’insieme nasconde molti aspetti dell’impegno continuo sul campo per rendere perfettamente efficace tutta la filiera. Non sapevamo per esempio che le precipitazioni piovose, violente per la morfologia delle Prealpi che fanno da blocco alle correnti umide che salgono dall’Adriatico, scendono tumultuose lungo le coste delle colline, provocando dissesti e danni alle viti, che devono essere prevenuti con continui interventi di ripristino; altra caratteristica che non conoscevamo è la presenza di corsi sotterranei delle acque (quasi un fenomeno carsico), corsi che vengono utilizzati per lo smaltimento delle acque in eccesso in superficie, evitando così maggiori danni.

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto ©bellò
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto ©bellò

Le viti della Glera sono state già vendemmiate e la pulizia del terreno è sorprendente, non ci sono foglie, grappoli o tralci sul terreno, l’erba è tagliata perfettamente. Bisogna passare quindi ai vitigni delle uve rosse, qui troviamo il Merlot che sta giungendo a perfetta maturazione. I grappoli sono pressoché tutti nella parte bassa della zona fogliare, belli e sani, acini che all’assaggio sono piacevolmente dolci. Guardando i filari si nota che i pali di sostegno sono particolari, infatti è possibile variare la tensione dei fili semplicemente agendo sui pali di testa del filare.

Accompagnati da Leone, il cagnolino mascotte dell’azienda, che ci ha seguiti per tutto il tour dei vigneti, torniamo alla cantina. Siamo curiosi di vedere come si lavora da Bepin de Eto e la prima impressione è semplicemente ottima, la pulizia è evidentemente la priorità; poi ci viene descritta la dotazione: l’inox e il rovere per fermentazioni, macerazioni e maturazione; macchinari per imbottigliamento e tappatura in atmosfera d’azoto per evitare la pur minima ossidazione del vino anche in questa fase. Accorgimenti anche per la lavorazione, per cui si tratta sempre un intero vaso vinario per evitare ossidazioni e altri inconvenienti in contenitori non totalmente pieni. Anche il magazzino è lindo e non vi sono grandissime quantità di prodotto pronto per le spedizioni, perché anche qui si preferisce confezionare secondo le quantità richieste.

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto

Fortunatamente è giunto anche il momento di assaggiarli questi Prosecchi creati con passione, fermentazioni in bianco in assenza delle bucce, presa di spuma lenta e naturale, metodo Martinotti logicamente, a temperatura controllata, con breve sosta sui lieviti per lasciare la freschezza del frutto.

Incominciando con il Rive di Rua 2014, annata particolare per gli eventi meteorologici, Glera in purezza, nel bicchiere giallo paglierino tenue e brillante con riflessi smeraldo, un perlage minutissimo, elegante, ordinato; al naso io percepisco una leggerissima nota di crosta di pane, frutti bianchi e rosa; in bocca la leggerezza del perlage, fresco e di gradevole acidità, sorprendenti note aromatiche e sapidità.

Passiamo al Brut millesimato 2014, Glera, nel bicchiere giallo paglierino tenue con riflessi verdi, il solito magnifico perlage minutissimo, elegante, ordinato; note olfattive di crosta di pane, frutta bianca, e il floreale di rosa e acacia; in bocca buona sapidità e freschezza con chiusura finale di piacevole, evidente acidità che, con il perlage minuto e continuo, lo rende di ottima bevibilità.

L’Extra dry Millesimato sempre 2014 chiude la serie dei Docg, 100% Glera, si presenta giallo paglierino tenue e riflessi verdi, brillante e con il solito perlage affascinante per le sue caratteristiche; ancora frutta bianca, note floreali e sfumato vegetale; in bocca leggera morbidezza che lascia spazio alla vena citrina, leggero e fresco, sempre ottima bevibilità.

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto  Cansiglio-Febbraio-2013-Mostra
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto Cansiglio-Febbraio-2013-Mostra

Tra le cuvée l’Extra dry millesimato Vaiss, Malvasia in purezza, nel bicchiere giallo paglierino brillante e limpido; Profumi complessi di frutta esotica, pesca e albicocca, i fiori bianchi e l’origano, finale agrumato; in bocca un vivace bouquet fruttato e floreale, chiude fresco e con buona sapidità.

L’ultimo spumante della casa in degustazione è il Flavé Rosato Spumante Brut Millesimato da incrocio Manzoni 13.0.25 (Raboso x Moscato d’Amburgo). Un rosa intenso, ma definirlo solo così è riduttivo; al naso un bouquet intenso e variegato di frutti e fiori; in bocca elegante, fresco, complesso con note lontane di frutti rossi e leggera sapidità.

Dei bianchi tranquilli mi ha incuriosito il Verdiso, vitigno autoctono quasi scomparso, usato per aiutare a sostenere l’acidità del Prosecco, qui in purezza il Verdiso ha caratteristiche estremamente particolari, al naso emerge la frutta acerba con limone e mela verde; gusto che evidenzia un’ottima salinità, un’acidità citrina, corpo bilanciato, snello ed elegante, armonico con finale acidulo.

I rossi della casa si caratterizzano per l’eleganza, la morbidezza dei tannini in bocca che li rendono estremamente bevibili; ricchi di profumi complessi e piacevoli.  U.B.

http://www.bepindeeto.it/it/Index.aspx

passeggiata di fine estate  - Bepin de Eto ©bellò
passeggiata di fine estate – Bepin de Eto ©bellò

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